Tennis, il momento no di Djokovic: perde il primo sponsor, cambia coach ed è numero due

L’ormai ex numero uno sta vivendo un momento no

Non è un bel momento per Novak Djokovic. Il tennista serbo, la scorsa settimana a Dubai ha perso per 6 – 4; 7 – 6 contro il numero 123 del mondo Jiri Vesely.

Una vittoria per il ceco importante per la sua carriera ma fondamentale anche per le sorti del ranking ATP.

Da questo lunedì, a causa del k.o il russo Daniil Medvedev è diventati il numero uno al Mondo. Diventa il giocatore numero 27 al mondo a scalare la vetta.

Ma soprattutto è stato il primo in 18 anni, dal 1° febbraio 2004 a essere un numero uno diverso.

Non finisce qui. Iniziano ad arrivare le prime conseguenze della sua scelta di non sottoporsi a un vaccino anti Covid.

Non solo Djokovic ha perso la chance di giocare gli Australian Open e probabilmente non potrà giocare anche Wimbledon e US Open ma ha rotto anche con uno sponsor.

Il primo brand a tirarsi indietro è Peugeot che ha chiuso la collaborazione con il serbo dopo otto anni.

A darne l’annuncio l’amministratore delegato di Stellantis gruppo che comprende il marchio automobilistico: “Non continueremo la sponsorizzazione”.

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L’accordo con Nole Djokovic durava dal 2014 e non sarebbero piaciute, ma ufficialmente non sono state date notizie a riguardo, alcune dichiarazioni sul Covid.

Si aspettano novità anche da Lacoste che dopo gli Australian Open aveva spiegato che la situazione sarebbe stata esaminata.

Non solo, il numero uno ha anche rotto con lo storico coach slovacco Marian Vajda. Il tecnico del resto non era con Djokovic né a Melbourne né a Dubai.

Tutto il team rimarrà uguale, ma Vajda da oltre 15 anni seguiva e allenava il serbo: i due avevano iniziato a lavorare insieme al Roland Garros 2006.

 

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