Djokovic vince la causa e può giocare gli Australian Open, ma non è detta l’ultima

La decisione del Giudice Anthony Kelly

Novak Djokovic potrebbe giocare gli Australian Open. Il condizionale è d’obbligo visto che non è detta comunque l’ultima parola.

Nelle prime ore della mattina italiana di oggi, lunedì 10 gennaio, il giudice Anthony Kelly ha deciso di cancellare la revoca del visto a Djokovic.

È stata anche ordinata la restituzione del passaporto e il pagamento delle spese legali dello sportivo.

Il tennista, intanto, è stato rilasciato e ora effettivamente è di nuovo libero e ha la chance di lasciare il Park Hotel, la struttura tanto discussa della sua “detenzione”.

Nella motivazione del giudice si legge: “Se Djokovic avesse avuto più tempo per consultare i suoi legali, avrebbe risposto in maniera più chiara al Border Force”.

Inoltre è stato presentato anche il certificato che dimostra la positività di Djokovic del 16 di dicembre. Peccato che tante foto lo abbiano ritratto in giro per la Serbia nei giorni successivi.

In ogni caso le cose potrebbero ancora essere ribaltata. L’ultima parola spetta infatti  al Governo australiano e al Ministro dell’Interno Karen Andrews.

“Non vi è alcun suggerimento che il ricorrente (Djokovic, ndr) abbia avuto una malattia grave acuta a dicembre, quando è risultato positivo”.

Il Governo dello stato di Victoria avrà l’ultima parola e Djokovic potrebbe rischiare di essere bannato dal paese fino a tre anni.

Intanto è stata anche smentita la notizia, rilasciata da alcuni media serbi di un presunto arresto del tennista.

Stando alle ultime Djokovic è al momento libero e la decisione del Ministro dell’Immigrazione è rimandata a domani.

Il Ministro avrebbe dovuto decidere entro quattro ore dalla sentenza se espellere o meno il tennista. La scelta è però stata rimanda alle prime ore di martedì 11 gennaio (quando in Italia sarà notte).

Leggi anche: Novak Djokovic, cosa succede ora e cosa rischia il tennista

 

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