Carlos Alcaraz, chi è il nuovo baby fenomeno del tennis

Il tennista sta scalando i vertici della classifica ATP

Carlos Alcaraz, tennista 18enne spagnolo sta scalando i vertici della classifica ATP. Nelle ultime settimane ha collezionato titoli.

Il 3 aprile, l’iberico ha vinto a Miami il primo Masters 1000 della carriera e poi nella giornata di ieri 8 maggio ha vinto anche quello di Madrid.

Lo spagnolo, appena 19enne ha battuto prima Nadal, poi Djokovic e infine in finale il numero 3 al mondo Zverev.

Grazie al successo diventa anche numero 6 al mondo, superando Matteo Berrettini. Sul viso ha ancora qualche brufolo, simbolo della sua adolescenza, sul corpo, invece, ha già i muscoli scolpiti.

Per molti è il “nuovo Nadal”: il paragone è inevitabile visto l’origine spagnoli e la tenuta fisica in campo che ricorda il maiorchino dei primi anno.

Il suo è il nome “nuovo” del tennis, anche se gli appassionati lo tenevano già d’occhio dopo un 2021 in ascesa.

Carlos Alcaraz è nato il 5 maglio del 2003 a El Palmar e gioca a tennis da quando ha 3 anni. Tennis, che a casa è una passione di famiglia.

A 15 anni così Alcaraz è entrato nell’accademia Juan Carlos Ferrero, suo attuale allenatore e ha iniziato a migliorare da tutti i punti di vista.

Molti lo paragonano a Nadal anche se lui, anche come gioco preferisce Federer. Eppure è inevitabile il legame con il maiorchino.

Alcaraz ha spento anche le 18 candeline in campo, affrontando ai sedicesimi di Madrid proprio Nadal.

Il trofeo di Madrid è il quarto dell’anno: ha già vinto il Rio Open,  il Masters 1000 di Miami, l’ano 500 di Barcellona, il Mille di Madrid.

Titoli che si vanno ad aggiungere all’ATP 250 di Umago vinto lo scorso anno.

Quest’anno è diventato anche  il più giocane dal 1993 a entrare nella top ten dopo la vittoria del torneo in Brasile.

A fine match, a Madrid tutta la sua gioia: “Penso di essere pronto per vincere un Grande Slam – ha detto -. Penso di essere pronto per farlo. Questo è un obiettivo per me quest’anno, cercare di ottenere il mio primo Grande Slam. Lavorerò per questo e vediamo cosa accadrà al Roland Garros. Certo, devo ancora migliorare molto. Non si arriva mai al limite: guardo Rafa, Djokovic, Federer, tutti loro migliorano e hanno cose da migliorare”.

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