Varriale rompe il silenzio: “Ci siamo picchiati entrambi, ero messo io peggio”

Il giornalista ha parlato in un’intervista

Enrico Varriale rompe il silenzio. A suo carico non solo un ordine restrittivo nei confronti dalla ex compagna ma una accusa di stalking.

L’ex vicedirettore di Rai Sport, che ora aspetta l’evolversi della situazione e il processo, ha così parlato per la prima volta in un’intervista a Repubblica.

Una ammissione, in parte, con mille giustificazioni.

Ho fatto qualcosa che non può e non deve essere fatto. Mai

E poi: “Non per attenuare le mie responsabilità, ma per affermare un concetto semplice: ho sbagliato ma non sono un mostro“.

Nonostante le accuse e la versione della compagna, con prove che sarebbero definite inconfutabili e che porterebbero al processo per direttissima, Varriale rilancia la sua versione.

Ci siamo colpiti tutti e due, ma non l’ho picchiata e non le ho mai messo le mani al collo – spiega – alla fine avevo l’occhio pesto, quello messo peggio ero io.

La ex compagna del giornalista sportivo l’ha infatti denunciato per ben due volte. La prima il 9 agosto e poi il 14 settembre per stalking. La donna aveva raccontato di essere stata presa dal collo e dopo una litigata ad agosto era finita con una prognosi di cinque giorni per la donna.

Non deve capitare. Ammetto che è capitato. Non mi sono controllato. Ci siamo colpiti. Ma quello che è capitato, di cui mi vergogno, va inserito nel giusto contesto. Non sono un violento, non sono uno stalker, non ho provato a strangolarla.

Varriale non può avvicinarsi alla donna e ai luoghi da lei frequentati abitualmente.

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