Caso doping Iannone: interviene anche il Presidente della FIM

Del caso se ne sono occupati anche “Le Iene”

Andrea Iannone si è visto portare via il suo sogno, quello di continuare a gareggiare in MotoGp a causa di una squalifica (di quattro anni) per doping.

Squalifica, nei motori, più unica che rara a cui è stato condannato dal Tas di Losanna. Il caso ha sempre fatto discutere visto che la condanna è arrivata nonostante sia stata riconosciuta la contaminazione da cibo.

La stessa casa motociclistica con cui correva il pilota di Vasto, l’Aprila, ha sempre preso le difese del campione.

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Del caso ne ha riparlato anche la trasmissione tv di Italia Uno, “Le Iene”, che ha dedicato un approfondimento al caso.

Nella puntata sono arrivare le interviste non solo al pilota ma anche all’’a.d. di Aprilia Massimo Rivola,  agli avvocati, agli specialisti ma anche al presidente della FIM Jorge Viegas.

In coscienza, io proporrei di ridurre la pena – ha commentato Viegas – ma la WADA ha deciso di dare quattro anni e non c’è niente che noi possiamo fare. Quella quantità di quella sostanza non cambia niente nella performance del pilota. Io sono assolutamente certo di quello che sto dicendo. Grazia? Non si può. Io non ho questo potere. Se avessi questo potere lo farei. Questo lo posso dire. In coscienza proporrei di ridurre la pena”.

Insomma anche per il massimo dirigente c’è stata troppa severità da parte della WADA, agenzia mondiale anti doping.

 

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