Andriy Shevchenko in prima linea contro la guerra e su Putin: “È un assassino”

Senza mezzi termini le dichiarazioni del campione ucraino

Andriy Shevchenko non ci sta. L’ex campione di Ucraina e Milan, ex allenatore anche se per poco del Genoa è in prima linea per aiutare il suo popolo.

Ci mette la faccia Andriy Shevchenko, prima con il videomessaggio proiettato nel pre partita di Coppa Italia tra inter e Milan, poi con un’intervista a Repubblica.

L’ex calciatore lancia l’appello, chiede aiuto per il suo popolo e sostegno immediato.

Dal 24 febbraio scorso sono concentrato solo su questo, giorno e notte: come aiutare il mio Paese e la mia gente, come fermare al più presto questa guerra, come raccogliere fondi, come fare in modo che il resto del mondo sia informato costantemente sulla tragedia dell’Ucraina.

A questa situazione si aggiunge anche la preoccupazione per parte della sua famiglia, dalla sorella alla mamma che sono a Kiev. Aveva provato a partire ma poi hanno chiuso lo spazio aereo e i suoi familiari vogliono – come tanti – rimanere lì.

Mia zia, la sorella di mia madre, è rimasta 4 giorni sottoterra, senza uscire. L’ha liberata da poco mio cugino, l’ha portata da mia mamma. Che mi dice: “Andriy, il tuo compito è raccontare quello che succede, aiutare”. Ho provato a farli venire qui, ma non vogliono abbandonare Kiev, è lo spirito ucraino. Le persone si aiutano, si stanno organizzando molto bene. C’è grande unione, abbiamo un presidente forte”.

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Andriy Shevchenko poi non ha di certo parole dolci per Vladimir Putin: “È un assassino. Ora il bersaglio siamo noi, che confiniamo con la Russia. Ma dopo  di noi, a quale Paese toccherà?”.

E poi sul ruolo che può avere lo sport spiega: “Ha un potere incredibile. Può cambiare il mondo”.

 

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