Jardin Majorelle, un’oasi di bellezza e benessere fuori dal caos di Marrakech
Scritto da: Giorgia Lo Iacono
Con una storia che risale agli inizi del ‘900, il Jardin Majorelle è un luogo magico in cui i colori e la natura lussureggiante avvolgono i visitatori in un abbraccio sensoriale. Scoprite il giardino che ha sedotto anche Yves Saint Laurent
Un’”oasi in cui i colori di Matisse si mescolano a quelli della natura”. Così Pierre Bergé, compagno di Yves Saint Laurent, descriveva il Jardin Majorelle, uno dei luoghi più magici di Marrakech. Un angolo di pace in cui si mescolano suggestioni dal mondo islamico (vedi le mura che cingono il posto e la presenza di acqua al suo centro) e dalla botanica. Non troppo distante dalla Medina, ma separato dal suo caos. Un giardino difficile da dimenticare per chi ha la fortuna di visitarlo, la cui storia è strettamente correlata a quella del suo ideatore, Jacques Majorelle.
Pittore orientalista francese, Majorelle giunse in Marocco nel 1919, rimanendo immediatamente sedotto da Marrakech, tanto da decidere di trasferirvisi a seguito dell’acquisto di un vasto palmeto che sarebbe poi divenuto il Jardin Majorelle che oggi conosciamo. Suo desiderio era quello di dar vita a un giardino lussureggiante che fosse un luogo di pace e tranquillità, in cui poter dedicarsi alla pittura.
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All’architetto Paul Sinoir nel 1931 venne commissionata la costruzione di una villa in stile moresco, con abitazione al primo piano e studio d’artista al piano terra. Attorno allo studio, fu quindi progettato un giardino, quasi un’opera d’arte a sé stante, composta di piante esotiche e rare specie, riunite da Majorelle a seguito dei suoi viaggi intorno al mondo. Un giardino “impressionista, una cattedrale di forme e colori”, pieno di sentieri, vasi in ceramica, fontane, laghetti, in cui a dominare è una colorazione blu oltremare/cobalto ideata dallo stesso pittore. Un blu così acceso e magnetico da venir poi ribattezzato “Blu Majorelle”.
Il giardino venne aperto al pubblico nel 1947. Ma, a seguito della morte di Majorelle nel 1962, finì in uno stato di abbandono. A salvarlo dalla rovina e a riportarlo al vecchio splendore, ci pensarono nel 1980 Yves Saint Laurent e Pierre Bergé che, sedotti dal luogo, lo acquistarono e restaurarono. I due si trasferirono all’interno della casa, ribattezzata Villa Oasis, ma dopo la morte dello stilista nel 2008, Bergé decise di donare il giardino alla Fondazione Pierre Bergé – Yves Saint Laurent. La memoria del couturier francese rimane comunque viva al suo interno: le sue ceneri vennero disperse nel roseto all’interno dell’orto botanico, e un memoriale a lui dedicato sorge nel giardino. Nel 2010 la principessa Lalla Salma inaugurò inoltre la mostra Yves Saint Laurent et le Maroc e intitolò allo stilista la via su cui si apre l’ingresso al giardino.
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Attualmente, il Jardin Majorelle attira più di 600.000 visitatori all’anno e al suo interno si possono trovare in aggiunta un café, una libreria, una boutique e un Museo dedicato alla cultura berbera posto nello studio d’artista. Ancora oggi un melting pot di colori e profumi, in cui le luci e le ombre giocano lasciando una sensazione di benessere e meraviglia nei suoi ospiti.
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