Domenica In, Lino Guanciale racconta “Il Commissario Ricciardi”

“Il Commissario Ricciardi” è la nuova fiction di Rai Uno in onda da domani con la quale Lino Guanciale ritorna in televisione

Domani sera su Rai Uno debutta “Il Commissario Ricciardi”, la nuova fiction italiana con protagonista Lino Guanciale.

Lasciati i panni del Dottor Conforti in “L’allieva”, l’attore ritorna in prima serata con un progetto tutto italiano basato sui libri dello scrittore campano Maurizio Di Giovanni.

In occasione della prima puntata, Mara Venier ha ospitato nel suo salotto Lino Guanciale per parlare del nuovo progetto. L’attore con il fascino da bravo ragazzo e gli occhi color cielo limpido, ha subito raccontato.

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“Il Commissario Ricciardi” consta di sei episodi. Guanciale ha preferito parlare non di fiction o serie tv, ma “di veri e propri sei film” dato che alla regia c’è Alessandro D’Alatri e vi è stata una cura maniacale in ogni aspetto della produzione. La fiction seguirà una linea orizzontale nella narrazione anche perché si vedranno le evoluzioni delle implicazioni sentimentali del Commissario.

È emozionato ed entusiasta Guanciale quando ne parla. Così tanto che la conduttrice se ne accorge e chiede se gli è piaciuto essere il Commissario Ricciardi. E Guanciale ha ammesso che sì, ha amato questo ruolo anche perché come dice lo stesso Commissario “la forza che muove il mondo è l’amore”.

Guanciale ci ha tenuto a specificare che le puntate al momento sono solo sei anche se i libri sono dodici e che ci tiene tanto a questo progetto e si augura che venga apprezzato per come merita.

Prima di andare via, Mara Venier si è fatta raccontare il rapporto con il successo e chi sono i maestri dell’attore.

“Vivo il successo come un tesoro” ha risposto secco Lino Guanciale il quale deve tutto ad una serie di “occasioni fortunate” – come le ha definite lui – che lo hanno portato fino all’ultimo lavoro del Commissario Ricciardi.

Tanti Maestri, ma il primo è stato senza dubbio Gigi Proietti, il quale gli ha insegnato che è importante avere paura prima di uno spettacolo o di un debutto perché è proprio quella paura che ti fa sentire vivo e dà valore a ciò che stai facendo.

 

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