Simone Biles a cuore aperto: “Tokyo un errore. I Twisties? 20 anni per guarire”

La ginnasta ha parlato al New York Times

Simone Biles, ginnasta americana, stella di questo sport era tra le atlete più attese a Tokyo 2020. Poi, però, l’aspetto sportivo è passato in secondo piano.

Sulla pedana di Tokyo, l’atleta ha avuto un vero e proprio crollo che l’ha portata a ritirarsi da quasi tutte le gare e ad ammettere di aver avuto problemi legati alla sua salute, mentale e fisica.

La Biles ha spiegato di soffrire di twisties, ovvero di perdere, durante gli esercizi, la concezione dello spazio.

In un’intervista rilasciata al New York Times ha raccontato meglio cosa sta vivendo.

“Poniamo il caso che che fino ai 30 anni uno veda perfettamente, poi una mattina ti svegli e non vedi niente. Ma la gente ti dice di continuare a fare il tuo lavoro come se avessi ancora la vista… Come dovrei continuare?“.

E poi: “Probabilmente sarà qualcosa su cui lavorerò per 20 anni, voglio solo che un dottore mi dica quando sarò guarita. Come quando subisci un’operazione e ti rimettono a posto. Perché nessuno può dirmi che tra sei mesi sarà finita?”.

Su Tokyo ha ammesso che con il senno di poi sarebbe stato meglio non prendere proprio parte alla rassegna.

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Infine, Simone Biles è tornata a parlare dell’ex medico americano Nasser, condannato per gli abusi sulle ginnaste.

Quando Nassar finiva sui media, era troppo – ha aggiunto Biles – ma non gli avrei permesso di prendere qualcosa per cui avevo lavorato da quando avevo 6 anni. Non gli avrei permesso di portarmi via quella gioia. Quindi ho spinto oltre ciò che potevo, per tutto il tempo che la mia mente e il mio corpo me lo permettevano“.

La ginnasta è al momento impegnata con un tour itinerante in America ma non si sa ancora quando e se tornerà alle competizioni.

 

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