Gf Vip, Rosalinda Cannavò querelata da Massimiliano Morra

Rosalinda Cannavò e la querela di Massimiliano Morra per le sue affermazioni sulla presunta omosessualità dell’attore

Rosalinda Cannavò e la querela di Massimiliano: Massimiliano Morra ha querelato la collega Rosalinda Cannavò dopo le sue affermazioni fatte in tv durante la semifinale del Grande Fratello Vip. L’attrice siciliana ha replicato in quell’occasione all’attore che la accusava di fingere la storia con il suo attuale compagno, Andrea Zenga, l’attrice siciliana aveva parlato di una presunta omosessualità del collega Morra. Da qui il commento pubblicato sull’account di Morra che annunciava il giorno successivo alla trasmissione: “Dopo le affermazioni totalmente false fatte ieri sera, ho dato disposizioni ai miei avvocati di procedere legalmente”.

Rosalinda Cannavò e Massimiliano Morra: la querela

Adesso al riguardo, arrivano le parole di Rosalinda Cannavò, che conferma: “Mi prendo le mie responsabilità. Sì, Massimiliano mi ha querelata. Sicuramente io all’interno della casa del GF Vip ho fatto una serie di scivoloni. Uno di questi è stato quello che ho detto di Massimiliano. Cosa posso dire? Mi prendo giustamente questa querela che mi ha appena fatto. Però devo dire anche che non mi pento di nulla in questa storia, non mi pento di quello che ho fatto”.

Ma quella di Massimiliano non è l’unica querela nei confronti dell’attrice. Anche il produttore Alberto Tarallo l’ha querelata per diffamazione per quanto l’attrice ha dichiarato su quello che è diventato il caso ‘Ares’ dopo le sue affermazioni durante la permanenza del loft di Cinecittà.

“Loro due (Rosalinda Cannavò e Massimiliano Morra, ndr) sono già stati denunciati per diffamazione da Tarallo. Ma non sono gli ultimi che abbiamo querelato in questi mesi”, ha detto al Fatto Quotidiano Daria Pesce, legale di Tarallo.

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Dalle parole pronunciate da Rosalinda, è stata aperta un’inchiesta per istigazione al suicidio di Teodosio Losito, compagno di Tarallo, trovato morto nella sua abitazione l’8 gennaio scorso:

“L’indagine sull’istigazione al suicidio presumo sia nata per un esposto o una denuncia di Giuseppe Losito (fratello di Teodosio Losito, ndr) e penso che ancora oggi sia contro ignoti”, ha chiarito l’avvocato Pesce: “Come finirà l’indagine? Non faccio previsioni, ma dico solo che l’istigazione è molto difficile da dimostrare. In più noi abbiamo tutte prove che dicono che Losito abbia compiuto questa scelta drammatica spinto dai debiti accumulati: Teo non solo non aveva più soldi ma aveva molti debiti cui Tarallo ha in parte fatto fronte”.

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