Can Yaman e Diletta Leotta: spunta Cassius, regalo di San Valentino?

Tra rumors e indiscrezioni, Can Yaman pubblica su Instagram un’altra foto con Diletta Leotta e tra loro spunta Cassius, il cavallo

Can Yaman e Diletta Leotta sono i protagonisti della favola moderna che sta appassionando il popolo del web e non solo, da settimane.

Tutto è iniziato dagli scatti rubati del settimanale “Chi”, i due erano insieme ma solo sorrisi e fuga in hotel insieme. Si vociferava tra indiscrezioni e certezze che tra i  due fosse amore, ma molti sostenevano fossero solo colleghi per un progetto lavorativo.

Ogni chiacchiera su di loro tra domande e incertezze è stata spenta quando proprio l’attore turco e la conduttrice sportiva di Dazn hanno pubblicato le loro prime foto su Instagram insieme. I più meticolosi non hanno parlato subito di storia d’amore perché mancavano affettuosità negli scatti tra i due, anche se si notava molta felicità trasparire dagli occhi di Diletta Leotta.

Decisivo è stato lo scatto pubblicato lo scorso 14 febbraio, ossia per San Valentino, la Festa degli innamorati. I due quasi pronti a baciarsi, tra le braccia l’una dell’altro, se non fosse stato per quel raggio di sole messosi in mezzo prima di tramontare. La foto ha reso ufficiale la relazione tra Can Yaman e Diletta Leotta. Da quel momento, i due si sono sentiti liberi di esternare il loro amore, anche sui social.

Tra storie di Instagram uguali per contenuto e rumors che li vorrebbero vicinissimi alle nozze tra appartamento da acquistare a Roma e gioiellerie visitate con la suocera signora Ofelia, poche ore fa è arrivata una foto che dà una certezza, anche se a metà.

Sul suo profilo Instagram, Can Yaman ha pubblicato una foto di lui che abbraccia Diletta Leotta con una mano e con l’altra accarezza un cavallo. La didascalia recita: “Cassius. Il regalo più bello mai ricevuto. San Valentino”.Gli elementi a nostra disposizione non ammettono equivoci: Diletta Leotta ha regalato un cavallo a Can Yaman per San Valentino. Il nome scelto? Cassius. Il mistero si infittisce dato che è più una deduzione che una sicurezza. Si sente, però, profumo di fiori d’arancio.

 

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