Benedetta Porcaroli racconta a Vanity Fair i cambiamenti sentimentali, la sua crescita, la sua idea dell’amore 

Benedetta Porcaroli racconta a Vanity Fair i cambiamenti sentimentali, la sua crescita, la sua idea dell’amore 

Arriva al cinema con due ruoli da ragazza complicata, ma al momento è alle prese con un terzo in cui è addirittura la Madonna, in versione giovanissima e ribelle. Benedetta Porcaroli nel nuovo numero di Vanity Fair Italia in edicola dal 5 ottobre.

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DALL’INTERVISTA:

Ora le tocca vivere anche un ruolo quasi materno, con la figlia del suo compagno Riccardo Scamarcio: che disagi le provoca dover provare sentimenti obbligatori?

«Dico soltanto che i sentimenti obbligatori non fanno per me. Sono una persona assolutamente onesta e appena si affaccia una linea di non verità, mi si legge nello sguardo. Il bello è che faccio l’attrice e potrei fingere facilmente, ma il mio corpo si ribella. Per me, sentimento ed obbligo, sono ossimori».

Alle sfilate di Milano si diceva: Benedetta e Riccardo si sono lasciati, è notizia certa.

«Va beh, cosa vuole che le dica: le coppie si prendono, e le coppie alla fine si lasciano. La situazione è delicata e sono cose della mia vita che adesso non vorrei fossero messe in mezzo. Anche per evitare polemiche inutili, sinceramente».

Lei è molto rimpianta da chi l’ha perduta?

«L’impressione che ho è sì, sono rimpianta. Perché so lanciare il cuore oltre l’ostacolo, e in questo senso sono onesta e coraggiosa. In un mondo pieno di sovrastrutture mentali, di fronte a chi amo, mi libero completamente».

Quanto male è stata capace di fare?

«Se l’ho fatto, è stato mio malgrado. Pensi che sono una che salva gli insetti dalle piscine, giusto per farle capire quanto l’idea del male sia ai miei occhi insopportabile. Fosse per me vivrei in una comune con tutte le persone che amo, perché per me, la vita è inclusione. Però è anche inevitabile che qualcuno, nel cammino, possa fare al nostro fianco soltanto dei piccoli tratti di strada. Perché non tutte le energie sono compatibili. E non tutti sono fatti per noi».

 

Innamorandosi di uomini più grandi reclama la donna che c’è in lei o cerca di nutrire la bambina?

«Forse entrambe le cose: su questo, come su tutto del resto, sono doppia. Ma non pensi che faccia un casting sull’età: ho amato uomini più grandi così come ho amato coetanei. Ciò che cerco è qualcosa che catturi la mia attenzione, persone che in certi momenti sappiano toccare punti nevralgici e mi facciano vedere qualcosa di me stessa. Ma rispetto a quanto è stato scritto e cantato nei secoli, non ho granché da aggiungere su questo viaggio psichedelico che è l’amore. Posso solo dire che è un’esperienza che apre strade, ti fa entrare in zone ingarbugliate e nascoste, scioglie e stringe nodi, e appartiene a un altro mondo. E che dopo, non torni più a essere la stessa persona che eri prima. Chi dice di capire l’amore, per me è un illuso».

Chiamata adesso a interpretare la madre, dell’umanità.

Barbara Alberti ha detto che lei, della Vergine Maria, sembra la reincarnazione.

«Intanto è un grande complimento da parte di Barbara, donna che adoro. È la storia di una vergine ribelle che si oppone a un destino che non le dà scampo, che vorrebbe sì un figlio ma da un uomo che ama, e non dall’Altissimo sceso su di lei senza chiederle il permesso. Un film sul libero arbitrio e contro la visione secolare di un’Immacolata immobile e quasi esanime. E in questo senso sono come lei, una donna volitiva a cui è estremamente difficile dire ciò che deve fare. Come lei sono reattiva. Come lei non soccombo e ho dentro un turbo che mi risolleva sempre dalle difficoltà e mi fa vedere il bello della vita. Una storia ambientata nel “giorno zero” esattamente come nel “giorno zero” mi sento io, impegnata a ristabilire nuove priorità, tirare il freno, capire i punti cruciali della mia esistenza».

Il suo centro, la sua energia primaria, come la descriverebbe?

«Va cercata alla fonte della mia ambivalenza e delle maschere che indosso ogni giorno. Sono una persona che vive nell’osservazione degli altri. Che ha un’empatia che spesso la sovrasta, per i sentimenti nobili così come per quelli meno nobili, il che mi rende al tempo stesso sia ingenua sia smaliziata. Cerco di immedesimarmi nel prossimo, avere cura e gentilezza, e risparmiare un po’ di violenza al mondo. E cerco di farlo spontaneamente, nell’atto rivoluzionario di sapere sempre ciò che non voglio. Immersa nella turbolenza generale della mia anima».

Com’è diventata amica di Ornella Vanoni, che all’amore non crede più?

«Forse Ornella è semplicemente rassegnata, anche se di amore continua a darne tanto, per quanto lei stessa non riesca ad accettarlo. Per me è una fonte di calore costante, una donna piena e in comunione con tutti gli aspetti della vita: da lei puoi solo rubare e la sua presenza mi permea. Vive a Milano ma ci sentiamo spesso, ci teniamo aggiornate e mi riempie col suo essere allo stesso tempo solare e sfuggente. Il mio sogno è fare un viaggio in Thailandia insieme a lei».

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