Tokyo 2020, piovono stoccate nella scherma, ma fuori dalla pedana

Non mancano polemiche nel movimento azzurro

La scherma travolta della polemiche. I risultati per alcuni deludenti di questa disciplina (che comunque ha portato a casa per ora 3 medaglie) hanno fatto storcere il naso a qualcuno.

Ieri, 29 luglio, le azzurre del fioretto hanno portato a casa il bronzo nella prova a squadre. Una medaglia che cancella la delusione per la mancata finale e per le mancate medaglie individuali.

Sul banco degli impuntati ci è finita Arianna Errigo, la schermitrice più d’esperienza “accusata” di patire troppo la tensione e di essere crollata nella semifinale contro la Francia.

A puntare il dito contro l’ex compagna, Elisa Di Francisca ex azzurra che a Tokyo ha rinunciato per la seconda gravidanza.

Tra le due non c’è mai stato un buon rapporto e tempo fa erano volati, pubblicamente gli stracci con il C.T Cipressa chiamato a intervenire.

Ora la Di Francisca, opinionista Rai per questi Giochi è tornata a puntare il fioretto.

Prima ha parlato del C.T Andrea Cipressa: “Cipressa non è all’altezza per essere il c.t. del fioretto. Lo dicono i risultati. Serve una personalità più forte. A Londra con Cerioni come c.t. prendemmo tre ori e 5 medaglie. Io non so se Stefano sia disponibile a tornare, ma lui sarebbe il più indicato a ricoprire quel ruolo”.

Poi si è soffermata sulla Errigo: “Forse l’ultimo assalto in semifinale avrebbe dovuto farlo Alice Volpi. Arianna Errigo è fortissima sia fisicamente che tecnicamente ma soffre le gare importanti, soprattutto le Olimpiadi. Lo abbiamo visto ai Giochi di Rio e anche qui a Tokyo: è un peccato perché oggi le altre ragazze hanno tirato bene e invece Arianna, che dovrebbe essere la punta della squadra è mancata nel momento decisivo”.

Per ora la Errigo non ha risposto ma di certo avrà avuto modo di leggere queste affermazioni.

Intanto anche al maschile le cose non vanno meglio con il fioretto azzurro eliminato subito ai quarti e Marco Fichera che ha detto la sua e risposto alle critiche.

Quello che vorrei che si sottolineasse e lo dico da persona che vive questo ambiente da vent’anni è che davvero ci abbiamo messo tutto. Chiedo a tutti quindi di non mettere in discussione quello che questi quattro atleti ci hanno messo in cinque anni di attività. Il risultato è deludente e le critiche ci stanno, ma non accettiamo più, anche da perdenti, le critiche che leggiamo sul nostro professionismo e su quello che abbiamo fatto. Tutto questo non è più tollerabile”.

 

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