Ruby ter, il pm: “Berlusconi aveva schiave sessuali a pagamento”

Ruby ter, il pm: "Berlusconi aveva schiave sessuali a pagamento"

Ruby ter, il pm: “Berlusconi aveva schiave sessuali a pagamento”. Fino al 25 maggio si terrà la requisitoria del pm Siciliano

Fino al 25 maggio si terrà la requisitoria del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano nel processo Ruby Ter, dove è indagato l’ex premier Silvio Berlusconi. Il Corriere della Sera riporta alcuni passaggi delle dichiarazioni del pm in aula. I passaggi più salienti riguardano il comportamento di Berlusconi non solo verso le ragazze, ma anche gli atteggiamenti corruttivi del cavaliere.

Ha detto il pm: «I fatti sono stati già consegnati alla Storia, indipendentemente dalle nostre valutazioni e da quella delle difese, questo fatto non è già più nostro ma consegnato alla Storia: il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in carica usava sistematicamente allietare le proprie serate ospitando a casa propria gruppi di odalische, schiave sessuali a pagamento».

Il pm Siciliano ha parlato anche «pagamento delle testimoni», ossia delle cosiddette «olgettine», al centro dell’accusa di corruzione in atti giudiziari.

Siciliano, inoltre, parlando di Berlusconi, lo ha definito come «un uomo che poteva avere il mondo ai suoi piedi, che si accompagnava con amicizie come quella con Putin, colui che ora sta mettendo in ginocchio il mondo». Poi aggiunge «quello che processiamo è un grande anziano, un uomo malato» di cui «conosciamo la vita privata perché di interesse giornalistico e guardiamo a questo con tenerezza e compassione».

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Secondo Siciliano, con le indagini sono venute alla luce «prove evidenti della corruzione: prove evidenti». «Abbiamo trovato – dice Siciliano – dati, fotografie, screenshot, messaggi, materiale probatorio incontaminato che nessuno aveva analizzato prima, materiale a nostra disposizione per la prima volta. Abbiamo fruito di documentazione bancaria, per costruire una solida base documentale che riempisse di significato ciò che prima erano solo sospetti».

Le ragazze, sempre secondo quanto detto in aula dal pm, «divertivano l’allora presidente del Consiglio, trascorrevano alcune la notte con lui e questi fatti, chiusi con sentenza passata in giudicato, sono stati cristallizzati come fatto storico: l’attività di un consolidato sistema prostitutivo».

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