Report, dopo l’inchiesta sulla strage di Capaci, arriva la perquisizione

Report, questa mattina, come svela il conduttore Sigfrido Ranucci sui social, c’è stata una “perquisizione nella redazione di Report e presso l’abitazione dell’inviato Paolo Mondani su mandato della Procura di Caltanissetta”

Questa mattina nella redazione di Report e a casa dell’inviato Paolo Mondani c’è stata una perquisizione, dopo l’inchiesta sulla strage di Capaci andata in onda ieri sera. Ne ha dato notizia sui social il conduttore, Sigfrido Ranucci, che spiega il motivo della perquisizione: “sequestro di atti riguardanti l’inchiesta di ieri sera sulla strage di Capaci”.

Infatti nella puntata di ieri sera è stata mandata in onda l’inchiesta sull’uccisione del giudice Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, avvenuta il 23 maggio 1992.

Il servizio “La bestia nera” di Paolo Mondani ricostruisce, a 30 anni di distanza dalla strage di Capaci, i legami tra estremisti di destra e mafia nell’omicidio del giudice Falcone, di sua moglie Francesca e degli uomini di scorta. Ranucci scrive sui social: “L’inchiesta evidenziava la presenza di Stefano Delle Chiaie, leader di Avanguardia Nazionale, sul luogo dell’attentato di Capaci e gli investigatori cercano atti e testimonianze anche su telefonini e pc”.

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Un gesto di solidarietà al programma arriva da parte di Nicola Morra, presidente della Commissione antimafia in Senato, che ha condiviso il post di Sigfrido Ranucci, scrivendo questo commento: “Questo è e non va bene”. Anche il presidente della Federazione della Stampa Nazionale Italiana, Giuseppe Giulietti, scrive: “Dopo la puntata di @reportrai3 su #capaci sarà il caso di lasciare in pace la redazione #paolomondani e di perquisire, invece, quelli che, da trenta anni, sono riusciti a restare in una ben protetta “oscurità”.

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