Polemica per il vaccino ad Andrea Scanzi, lui si difende: “È tutto legittimo”

Ha destato scalpore la vaccinazione del giornalista Andrea Scanzi

L’argomento più caldo e delicato di queste settimane è quello dei vaccini, tra ritardi e mancate consegne.

Nelle ultime ore si è aggiunta la polemica per il vaccino riservato al giornalista Andrea Scanzi, firma de “Il Fatto Quotidiano” e spesso ospite di La7.

Già qualche settimana fa si era discusso sulla legittimità o meno di riservare vaccini ai giornalisti ma in questo caso la questione non riguarda l’ordine ma la lista di riserva della Regione Toscana.

Scanzi sarebbe entrato in extremis tra le persone convocabili ma il motivo a molti non è chiaro visto che comunque dovrebbero essere chiamate, prima di lui che ha 46 anni e che un anno fa si spacciava quasi come no vax irridendo l’uso della mascherina, altre persone più fragili o anziane.

Il giornalista ha così provato a difendersi.

Era una vaccinazione legale, autorizzata e che rifarei. Una vaccinazione per cui larga parte degli italiani avrebbe dovuto ringraziarmi. L’ho fatta in un momento storico in cui nessuno o pochi italiani avrebbero voluto fare AstraZeneca: io ho voluto accettare l’invito di vaccinarmi proprio per dare un segnale agli italiani. Io mi fido della scienza e ci vado. Non era un boccone da ghiotti, sia perché nessuno voleva fare quella vaccinazione sia perché nessuno si era iscritto a quella lista che esisteva ed era solo verbale. E che grazie a me è diventata pubblica.

Dell’argomento se n’è parlato anche a “Non è l’Arena” di Massimo Giletti con il viceministro alla Salute, Sileri che ha preso le difese del giornalista.

In rete comunque nemmeno le parole di Sileri sono bastate a placare le discussioni sul tema.

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