Secondo quanto sostiene la stampa locale e in particolare modo la “Nacion”, il medico sarebbe indagato con l’accusa di omicidio colposo: reo di aver compito alcune irregolarità nel ricovero domiciliare dell’ex numero 10 del Napoli.
A ordinare le perquisizione la procuratrice di Benavídez, Laura Capra e i sostituti procuratori generali di San Isidro, Patricio Ferrari e Cosme Irribaren.
Il medico si sarebbe detto sorpreso e incredulo: mercoledì quando Maradona è venuto a mancare Luque non era presente ma ha chiamato i soccorsi.
Con le indagini si vuole capire quante volte si recasse a controllare l’ex campione che era stato dimesso dall’ospedale a seguito di una operazione per ematoma subdurale.
Finora, il neurochirurgo era l’unico dell’entourage di Maradona a non essere stato ascoltato come testimone.
Emergono sempre più dettagli sulla vicenda con botta e risposta tra la psichiatra che aveva in cura in campione che avrebbe affermato che l’argentino avrebbe avuto bisogno h 24 di assistenza sanitaria e lo stesso medico che ha spiegato di non aver ricevuto nessuna notifica ufficiale.
Inoltre, Gisela Madrid, l’infermiera che si occupava di Diego ha anche svelato che una settimana prima della morte Maradona sarebbe caduto sbattendo la testa ma nessuno lo avrebbe portato in ospedale per controlli.