Laura Ziliani, ecco cosa ha detto il sindaco di Temù a Storie Italiane

Omicidio Laura Ziliani,

Morte di Laura Ziliani, ecco cosa ha detto il sindaco di Temù a Storie Italiane: “la comunità è molto scossa”

Questa mattine a Storie Italiane, il programma condotto da Eleonora Daniele su Rai Due, si è parlato del caso Ziliani. Come è ormai noto, per la morte dell’ex vigilessa di Temù sono indagate due figlie della vittima, Silvia e Paola, e il fidanzato di una di loro, Mirto Milani. Nei giorni scorsi la procura di Brescia ha sentito anche il sindaco della cittadina, Giuseppe Pasina, che oggi era ospite nel programma di approfondimento della Rai.

Interessanti sono state le sue dichiarazioni in merito al comportamento e alle voci su Mirto Milani. Pasina ha detto: “Pensiamo venissero fatti riti satanici nella ‘casa delle croci’, ma non abbiamo mai avuto conferma o segnalazioni anomale di frequentazioni di questa casa da parte di persone strane”. Sul ruolo di Mirto Milani ha detto: “Mirto, in particolare, avrebbe fatto parte di una setta satanica, tanto che sul profilo Facebook aveva riprese di riti satanici e di croci all’incontrario, poi cancellate subito dopo la scomparsa di Laura”.

Il primo cittadino di Temù, inoltre, ha aggiunto particolari sulla famosa ‘casa delle croci”: “Quella casa era l’ex casa alloggi dei dirigenti della società elettrica, sfruttata quando hanno costruito la centrale. È in disuso da quarant’anni”. Poi avanza una ipotesi sul corpo della Ziliani: “Può essere che sia stato un posto dove effettivamente è stato portato il corpo. Se valutiamo bene la teoria del medico in cui si dice che il corpo è stato messo in un posto al chiuso, quella casa potrebbe essere stata il posto ideale per conservarlo”.

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Infine, Pasina ha parlato di Temù e dei suoi cittadini: “la comunità è molto scossa. Da cinque mesi tutti siamo preoccupati, agitati. C’è la presenza continua di tutti i media, ci sono le indagini in corso”. Ha poi aggiunto che “non fa piacere che questo caso non venga chiuso. Ci auguriamo che avvenga quanto prima, perché abbiamo bisogno di tranquillità e di recupero della nostra vita. I cittadini sono infastiditi dal sospetto che c’è sulla comunità”.

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