Giovanni Malagò svela: “Ho rischiato l’ictus”. Le sue condizioni attuali

A svelarlo lui stesso

Giovanni Malagò ha rischiato l’ictus. A dirlo il Presidente del Coni durante l’ultima giunta, che si è svolta oggi 18 gennaio, prima della partenza per Pechino.

La sera del 24 dicembre sono andato a fare un piccolo intervento programmato in day hospital all’occhio e i medici hanno scoperto che avevo una seria complicazione cardiaca.

Avevo una aritmia atriale, una fibrillazione molto comune, che normalmente si sente ma io siccome sono brachicardico non l’ho mai sentita.

Mi hanno detto che per qualche settimana sono stato a rischio di trombo, di ictus, l’ho capito quando al termine mi hanno fatto elettrocardiogramma a raffica.

Mi hanno prescritto dei farmaci, sono tornato dopo qualche giorno di riposo a Sabaudia e la diagnosi è stata confermata.

La paura è passata. Giovanni Malagò, confermato lo scorso anno alla guida dell’organismo sportivo, sta meglio.
Ora, rimane da capire a cosa sia dovuta il problema.
Al 75% è un sovraccarico di stress, al 24% può essere un problema di coronarie, all’1% poteva essere una miocardite da vaccino ma è stata già esclusa dagli esami. Quindi ho fatto bene a fare la terza dose di vaccino“.

Giovanni Malagò e le previsioni per Pechino 2022

Infine inevitabile parlare dell’imminente edizione dei Giochi, in partenza il 4 febbraio 2020. Tante le aspettative soprattutto dallo Sci (occhi su Goggia e Brignone).
L’obiettivo è sicuramente quello di fare meglio di Pyeong Chang 2018.

Nelle ultime gare abbiamo visto che può succedere di tutto, ma l’obiettivo è fare meglio di PyeongChang, sia nel numero che nella qualità. Sul numero mi sento tranquillo, sugli ori non è preventivabile perché parliamo di gare che si vincono o si perdono sui centesimi. Ma sicuramente siamo consci che, dopo Tokyo 2020, gli italiani si aspettano di continuare a sognare.

E poi su Djokovic: “Sono stato una facile Cassandra, lo avevo detto fin dall’inizio che avevano già perso tutti. Purtroppo è finita come era scontato che finisse e senza dubbio ne escono tutti male“.

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