Giocatrice della Nazionale di pallavolo junior decapitata dai talebani: l’ultimo dramma

L’annuncio della famiglia

Donna e sportiva, un connubio che per i talebani non poteva andare bene. Mahjubin Hakimi giocatrice della Nazionale Junior dell’Afghanistan è stata decapitata dai talebani.

Il fatto è successo a inizio mese ma i genitori, che temevano rappresaglie, hanno dato la notizia solo nelle ultime ore.

La denuncia è poi arrivata dall’allenatrice, che ha usato anche uno pseudonimo. La donna ha parlato di una vera e propria “caccia alle atlete da parte dei talebani”.

La news in poco tempo, a causa della sua brutalità, ha fatto il giro del mondo ed è stata rilanciata dai media indiani.

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“Times Of India” spiega come Mahjubin Hakimi sarebbe stata decapitata dai miliziani talebani. La giocatrice non sarebbe l’unica vittima.

L’allenatrice ha spiegato: “soltanto due ragazze della nazionale di pallavolo sono riuscite a fuggire all’estero. Le altre sono state costrette a nascondersi”.

Nelle scorse settimane le atlete della Nazionale maggiore di Volley avevano denunciato atti di violenze e rappresaglie per la loro attività.

Non solo molte avevano chiesto aiuto delle comunità internazionali per lasciare il paese dopo che ad agosto un’altra giocatrice era stata uccisa a colpi di pistola.

Alla BBC  aveva rilasciato un’intervista l’ex giocatrice e poi allenatrice Zahra Fayazi, che raccontava proprio la disperazione in cui la squadra è piombata dopo la presa del potere da parte dei Talebani.

La giocatrice è una delle poche a essere riuscita a fuggire e rifugiarsi in Gran Bretagna: “I talebani hanno chiesto alle famiglie delle nostre giocatrici di non permettere alle loro ragazze di fare sport, altrimenti si troveranno di fronte a violenze inaspettate . – e poi –  hanno persino bruciato le loro attrezzature sportive per salvare se stesse e le loro famiglie. Non volevano che conservassero nulla legato allo sport. Hanno paura”.

Tra i primi a esprimere cordoglio l’ex allenatore della Nazionale italiana di volley, Mauro Berruto.

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