Caso Morisi, dalle conversazioni si evince che la droga dello stupro non era sua

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Caso Morisi, dalle conversazioni si evince che la droga dello stupro non era sua, ma le indagini proseguono per chiarire diversi aspetti

Questa mattina il Corriere della Sera ha pubblicato in esclusiva la conversazione intercorsa lo scorso 14 agosto tra Luca Morisi e l’escort Alexander, in cui i due si mettono d’accordo sull’incontro.

All’interno della conversazione, che è al vaglio della procura di Verona al fine di accertare la verità e le eventuali responsabilità sul caso, si evince che la famosa droga Ghb, conosciuta come la droga dello stupro, non è stata ceduta da Morisi al giovane, ma che fosse già in possesso dell’escort.

Il messaggio del rumeno è chiaro e dice: “Poi ti portiamo anche G. Vedrai ti piacerà molto, ti assicuro”. Secondo gli inquirenti con “G”, il giovane fa riferimento proprio alla droga Ghb, mentre più avanti Morisi fa riferimento ad una “C”, che indicherebbe la cocaina ad uso personale. Non si fa alcun cenno alla cessione di stupefacenti.

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L’altro punto su cui si sta focalizzando l’indagine sarebbe la presunta lite per questione di soldi. Nella conversazione riportata sempre dal Corriere della Sera, in effetti, emerge la volontà di Morisi di “risparmiare” sulla tariffa chiesta dall’escort.

L’escort lamenta di aver ricevuto un acconto di soli 500 euro, sui 2000 pattuiti. La conversazione continua e Morisi scrive: «Dai fatemi sconto, non sono un vecchio di m…».

Su quanto emerso non ci sono dichiarazioni da nessuna parte. Le indagini proseguono, come confermato dalla procuratrice Angela Barbaglio, che ha dichiarato: «Nulla è escluso finché non avremo finito».

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