Carrà, l’ira del suo agente: “Parlano di lei persone che non l’hanno conosciuta”

Ha rotto il silenzio Angelo Perrone

Angelo Perrone storico agente a amico di Raffaella Carrà ha rotto il silenzio a seguito della morte della regina della tv.

Dopo la camera ardente, oggi ci saranno i funerali e intanto Perrone ha voluto dire la sua dopo questi giorni convulsi.

A Il Giornale ha rilasciato una lunga intervista e si è raccontato parlando del suo legame con la Carrà: “L’ho incontrata per la prima volta aspettandola fuori da Via Teulada avevo 18 anni e lei era ospite di un’intera puntata di Domenica In condotta da Pippo Baudo. Era reduce dal trionfo del Fantastico con Corrado, e io rimasi ad aspettarla fuori dagli studi come un fan. L’anno dopo convinsi il direttore di un mensile musicale a dedicarle un articolo sul suo nuovo disco, e come giornalista fu la prima volta che ci incontrammo privatamente”.

Stanno parlando di lei persone che non l’hanno minimamente conosciuta, solo per andare nei salotti televisivi. Vengono dette cose inesatte. Sotto suggerimento di Clemente J. Mimun, ora direttore del Tg5, Raffaella mi prese per farle da ufficio stampa per il Festival di Sanremo da lei condotto nel 2001. È stato detto che non fu un successo, ma nessuno sa invece che lei fu chiamata all’ultimo momento dalla Rai, e per dovere nei confronti dell’azienda accettò senza mettere bocca sul cast artistico né tantomeno sugli ospiti, perché era già stato tutto deciso e precotto. Ci rimase male quando il Sig. Pippo Baudo le fece il diktat dei 10 comandamenti da seguire a Sanremo. Come se lei fosse una principiante. Ho apprezzato ad esempio il silenzio di Loretta Goggi, ma anche lei all’epoca ci tenne a puntualizzare, correggendo i giornalisti, che la prima conduttrice donna a presentare il Festival fu lei e non la Carrà. Raffaella non replicava mai, non era nel suo stile. Diceva sempre: ‘Falli parlare’.
E poi: “Ho apprezzato Milly Carlucci che ha reso omaggio al feretro, ma Raffaella merita, come proposto Cristiano Malgioglio, che le sia intitolata Via Teulada 66, perché è da lì che ha iniziato. Volevo anche rispondere a quello che Milly Carlucci ha detto rispetto all’invito fatto alla Carrà a fare il giudice al Cantante Mascherato. Non è vero che Raffaella non rispose perché stava male, lei rispose con un secco: “No grazie”. Non avrebbe mai accettato un ruolo del genere.
Non ha mai fatto il giudice, a The Voice lei era una coach. Anche Magalli, che è stato ospite in molte trasmissioni questi giorni, ha detto delle cose non completamente vere. Ho apprezzato che l’ha ossequiata a Via Teulada davanti al feretro, ma dire che quando ha fatto Pronto Raffaella arrivava durante un periodo di appanno lavorativo che non ha mai avuto, mi è sembrato esagerato. Così come lo show dei fagioli, sono stato felice che lui abbia rettificato che la Carrà odiasse venire identificata con quel gioco. In quella trasmissione lei ha intervistato ospiti prestigiosi da Madre Teresa di Calcutta al presidente Pertini a Gorbaciov. Ha fatto bene a riprendersi il merito di averlo inventato, ma forse ha la memoria corta perché lui stesso ha ammesso in passato di averlo ripreso da una televisione privata laziale”.

 

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